Una sfilza di concessionari d’auto di alta gamma. É questa la prima immagine che prende forma nella mia testa mentre inizio a percorrere la Napa Valley. E non è per niente un’accezione negativa! Prevalentemente abituato a visitare zone vinicole italiane, ma anche europee in generale, il primo approccio allo stile statunitense in genere, che raggiunge il culmine proprio nella Napa Valley, è una sorta di shock.
Prima di iniziare le visite è necessario un reset delle proprie abitudini e aspettative, altrimenti si corre il rischio di vivere male quella che invece, a mio parere, è un’esperienza fantastica proprio per la sua visione nettamente differente rispetto a quella del vecchio continente.
Già la cittadina di Napa, quasi all’estremità meridionale dell’omonima zona vinicola, regala un esempio di quanta importanza venga data al “cliente”, al visitatore. Disseminata di tasting rooms – di singole aziende vinicole o multibrand – sembra più una località di villeggiatura che l’epicentro di una delle zone vinicole più famose e visitate al mondo. E che dire del centro visitatori? Personale squisito, preparatissimo, disponibile a dispensare consigli e indicazioni in base alle esigenze del singolo visitatore, un ottimo punto di partenza!
Le aziende vinicole si susseguono grosso modo da Sud a Nord con una sequenza incredibile, a volte poche centinaia di metri l’una dall’altra. La maggior parte sono visitabili liberamente nelle aree esterne mentre parecchie richiedono la prenotazione per degustazioni e visite alle cantine o nei vigneti.
Gli americani hanno inventato il marketing e di conseguenza hanno nel tempo imparato ad applicarlo al meglio in ogni settore. E l’ospitalità, in questo caso intesa come accoglienza e attenzione al visitatore, raggiungono nella Napa Valley livelli di assoluto spessore. Entrare in una estate (azienda vinicola) qui è un’esperienza che spiazza per il livello di organizzazione e standardizzazione: concierge, menu per le attività, scelta dei vini da degustare, scontrino, sommelier, tavolini e ombrelloni…Cosa??? Si, esatto! Tavolini all’ombra di ombrelloni con vista sulle vigne, spesso su quelle più importanti dell’azienda.
Quell’approccio quasi freddo, che a prima vista potrebbe apparire fin troppo impersonale, lascia in fretta il posto ad una sensazione di benvenuto davvero piacevole. Il visitatore è invogliato davvero a intrattenersi per tutto il tempo desiderato all’interno e negli spazi aperti, allestiti con ogni genere di comodità per trascorrere il tempo nel più piacevole e rilassante dei modi. Non stupisce per niente vedere intere famiglie che trascorrono qui ore in compagnia di figli e amici, e senza alcun obbligo di acquisto o consumazione.
Difficile selezionare un ristretto numero di aziende vinicole da visitare. Ognuna per un motivo, meriterebbero forse tutte una visita, chi per i suoi vini, chi per la sua vista, chi per la sua architettura, chi per il suo nome, chi per aver fatto la storia del vino californiano, chi per pagare pochi dollari per assaggiare bottiglie da oltre 300 dollari…
La Napa Valley è un’esperienza. Per il gusto molto “californiano” dei suoi vini, per l’estetica applicata alla viticoltura, per le coccole al loro zenit. Valutare poi quale tipologia di approccio alle visite in cantina si preferisce, tra quella italiana-europea e americana beh, questo è un pensiero del singolo che, personalmente non mi tocca, apprezzando in maniera differente entrambe.
Si, ma i vini? Beh, anche questa è un’altra storia…